Nei tempi antichi quando le alte montagne non avevano ancora gli attuali nomi, lui era il Mons Vesulus - il monte visibile - perché la sua punta, svettando verso il cielo, nelle giornate limpide era riconoscibile anche da terre molto lontane che superavano i confini del Piemonte. È il Monviso: il padre del fiume più lungo d'Italia, custode della prima galleria delle Alpi aperta nel XV secolo, uno dei primi monti ad essere citato nelle antiche carte geografiche e l'unica vetta delle Alpi ad essere indicata nei mappamondi quattrocenteschi, il monte che ispirò scrittori e studiosi antichi quali Dante, Petrarca, Leonardo e tanti altri. E occupa uno spazio importante anche nella storia dell'alpinismo. Fu durante la salita alla vetta del Monviso della prima spedizione italiana avvenuta il 12 agosto 1863, che al grande statista Quintino Sella maturò l'idea di creare un sodalizio alpinistico: il 23 ottobre di quello stesso anno a Torino venne fondato il Club Alpino. Oggi il Monviso offre vie alpinistiche di tutti i gradi di difficoltà e vie escursionistiche di straordinario interesse, all'interno di uno stupendo ambiente naturale, a cavallo tra Italia e Francia. Nel 2013 è stato riconosciuto dall'Unesco come "Riserva della Biosfera".