Scritto nel 1974 e prima d'ora inedito in Italia, questo testo può essere considerato il primo manifesto dell'ecofemminismo, termine coniato dalla stessa Françoise d'Eaubonne. Facendo della struttura patriarcale il denominatore comune dell'oppressione delle donne e dello sfruttamento del pianeta, l'autrice offre nuove prospettive al movimento femminista e alla lotta ecologista. Per prevenire il diffuso omicidio del vivente, non c'è alternativa se non l'ecofemminismo: il femminismo o la morte. In un momento storico di rinascita dei movimenti ecologisti e femministi, l'analisi schietta e tagliente di d'Eaubonne rappresenta la base sulla quale costruire un ecofemminismo radicale, intersezionale, decoloniale.