Apparsa in Italia per la prima volta nel 1951, questa ambiziosa e innovatrice raccolta di monografie della Scuola sociologica francese ha per oggetto il problema della «logica dei primitivi». Anche se oggi, con l'esperienza di cui possiamo fruire, siamo in grado di giudicare i limiti di queste prove, resta il fatto che il moto umanistico che ha animato Durkheim, Hubert e Mauss rende queste scritti sempre più attuali e «contemporanei»; essi hanno infatti costituito uno dei primi tentativi di inserire il materiale etnologico in una problematica culturale moderna. Nei tre saggi selezionati da Ernesto de Martino, che ne firmò anche la prefazione, troviamo la prima formulazione del concetto di «rappresentazione collettiva»; il germe di quel filone di ricerche che sfocerà nel «pensiero selvaggio» di Lévi-Strauss e, soprattutto, il primo approccio corretto allo studio dell'istituto dei poteri magici. Le origini dei poteri magici occupa un posto importante nel progresso del moderno umanesimo ed è riuscita a rendere più comprensibile il nostro stesso destino culturale, la nostra stessa storia.