"Diventare un barbaro" è il secondo titolo della celebre trilogia vergata da Jack Donovan: si tratta del seguito de "La via degli uomini", bestseller mondiale e cult "politicamente scorretto". Ci si aspetta che gli uomini occidentali siano dei mansueti e civilizzati "cittadini del mondo": individui sradicati e consumatori globali, privi di ancoraggi e di doveri, di connessioni tribali e di codici d'onore, di pratiche virili e di senso di appartenenza. Apatici, disorientati e rassegnati, questi automi hanno sostituito le pratiche comunitarie con le identità di consumo, diventando vulnerabili e manipolabili. Questo libro - coraggioso e controcorrente - attacca il vuoto emasculato della società moderna: un orizzonte decadente e un "impero del nulla", fondato sulle chimere dell'universalismo, sulle debolezze del "pensiero unico" e sulla virtualizzazione dei rapporti e delle scelte. "Diventare un barbaro" - allora - significa rifiutare la narrazione dominante, ritrovare la Comunità, ricercare una vita autentica e tornare ad essere uomini.