- "Non racconto i miei successi ai miei genitori. Aspetto di rinfacciarglieli la prima volta che mi dicono che non combino nulla di buono." - "A volte vorrei dire a mia mamma che non sono forte e che ho bisogno di piangere... Ma mi trattengo." - "Fino a ieri mio figlio era un bambino dolcissimo. Improvvisamente mi trovo ad avere a che fare con un adolescente che sembra un alieno." - "Di fronte ai continui litigi con mia figlia mio marito sa solo dire che sono cose nostre e che non vuole essere coinvolto." - "Ormai abbiamo capito che da soli non possiamo aiutare nostro figlio. Dottore, ci può dare qualche suggerimento?" Ogni famiglia richiede a tutti i suoi membri un impegno collettivo per costruire un clima di alleanza che trasformi le inevitabili differenze - di età, potere, esperienza - in occasioni di confronto e di ascolto reciproco. Tutto questo, però, non sottrae ai genitori la responsabilità di un ruolo che può essere soltanto e inequivocabilmente loro: quello di punto di partenza, di esempio da seguire (o anche da contrastare), di figura di riferimento attorno alla quale si sviluppano dinamiche peculiari. Il "mestiere" di genitori è davvero quello più difficile? Come aiutare i figli nel loro percorso di crescita? Come sostenerli nel prendere decisioni e nell'accettare compiti anche impegnativi? Questo libro, attraverso il racconto di molti figli e di molti genitori, ricorda a padri e madri che il loro "mestiere" è difficile ma non impossibile: la famiglia, anche nelle situazioni critiche, può essere in grado di trovare ed esprimere le risorse e le strategie più efficaci. Ripartire dai genitori vuol dire questo: se i genitori si fanno interpreti per primi di questa fiducia e la trasmettono ai figli, il loro lavoro è in gran parte compiuto.