A partire dallo sbarco dei Padri Pellegrini nel 1620, la Nuova Inghilterra è stata il teatro di un intenso e spesso drammatico confronto tra due culture radicalmente diverse tra loro: quella amerindiana e quella puritana dei coloni inglesi. "Cristiani" e "pagani", "civili" e "barbari". Posti di fronte al "selvaggio", coloni e missionari elaborarono una serie di "letture dell'altro" influenzate, da un lato, dall'ideologia religiosa del Puritanesimo nordamericano e, dall'altro, dalle occasioni concrete di incontro e scontro tra i due mondi (i rapporti commerciali, le relazioni politiche e, soprattutto, il trauma delle guerre angloindiane). L'idea che la Nuova Inghilterra andò facendosi dell'Indiano non è statica e monolitica come vorrebbe un certo luogo comune ma, come tutti i prodotti della cultura umana, si forma gradualmente, muta in base ai contesti e presenta numerose sfaccettature. Questo libro ne segue lo sviluppo nel tempo esaminando i documenti relativi prodotti dai coloni, in un itinerario ideale che, dai primi approcci della "Mourt's Relation" e delle "Good Newes from New England", giunge fino alle più elaborate riflessioni teologiche di Cotton Mather e Jonathan Edwards.