La Campania, dalla seconda metà dell'Ottocento, è terra di emigrazione, di esodi massicci dai tratti dolorosi. Ma dal 1970 con "sorpresa" il territorio campano è divenuto anche una meta importante per un crescente numero di immigrati che, spinti dalle più diverse ragioni, scappano dai loro Paesi per approdare in modo tacito, quasi invisibile, in Campania. Questo libro raccoglie storie, fatti e numeri, di cinquant'anni di presenza di migranti (1970-2020), indicando con forza la strada dell'attenzione, della cura, dell'integrazione. In Campania, come in Italia, i flussi migratori necessitano di Storia, di un lavoro lungo, impegnativo, alla ricerca di tracce per ricostruire un mondo che sfugge spesso ai nostri occhi e alle nostre menti. Le pagine di questo volume rappresentano una missione ambiziosa, un passaggio obbligato per evitare che la cronaca comprima - a volte rozzamente, più in generale in modo confuso - la questione "epocale" delle migrazioni del nostro tempo in una vuota ossessione.