Il testo offre uno sguardo antropologico su una occupazione abitativa romana, l'Hotel Quattrostelle, con una attenzione alle biografie e ai dilemmi delle persone, principalmente migranti, che in stato di deprivazione entrano nei percorsi del Movimento per il Diritto all'Abitare di Roma. Il testo si dispiega a partire da una particolare riflessione sulle traiettorie biografiche dell'autore, tra estrazione sociale e attivismo politico, che implicano l'assunzione di determinati habitus e consentono una elaborata premessa metodologica ed epistemologica sulla ricerca. Il tema dell'occupazione è inoltre detonatore e prisma di rifrazione di diverse questioni che emergono nel corso dell'etnografia: uno sguardo privilegiato è infatti dedicato alla modalità di autorganizzazione reale che si costruisce all'interno dell'occupazione e sembra dipanarsi in una particolare dialettica tra decisioni assembleari, devianze e formazioni di continui contropoteri. Sia dalla questione dell'autorganizzazione sia da quella dell'atto di occupare emergono diversi temi che fungono da punti di accesso privilegiati a questa parte delle classi subalterne ed alla loro produzione culturale intorno a lavoro, tempo libero, violenza, obblighi familiari, integrazione, abitare, diritti, religione, diversità culturale.