Spesso si pensa che l'AI, per via delle innumerevoli operazioni matematiche che riesce a svolgere, per lo più inscrutabili all'essere umano, possa garantire un maggior livello di oggettività e uguaglianza nei processi decisionali, in quanto prescinde dall'elemento di soggettività che, invece, condurrebbe l'essere umano a giudizi stereotipati, erronei e imparziali. Ma le cose stanno davvero così? È davvero l'oracolo di Delfi del XXI secolo che, se interrogato, riuscirà ad arginare le ingiustizie sulla nostra vita e sul nostro futuro in quanto riesce a tenere in considerazione tutti i fattori rilevanti per produrre decisioni onnicomprensive? Oppure anche questa nuova intelligenza presenta dei bias cognitivi? Questo libro tenta di dare risposte a questi interrogativi prendendo in considerazione un social robot, Nao, che ha impiantato al suo interno l'AI del momento: ChatGPT. Questo prototipo, appena acquistato da un'azienda milanese che si occupa di IT, si troverà a dover affrontare esperimenti mentali con delle forti implicazioni dal punto di vista etico. Riuscirà a ridurre i giudizi biased e stereotipati tipici e garantire una maggiore equità per la specie umana?