La sfera pubblica digitale del XXI secolo è intessuta da molteplici reticolarità contrattuali globali. I social media costituiscono la forma presente del comunicare per contratto. Si delinea un nuovo profilo del diritto di informazione attraverso una rinnovata configurazione dell'autodeterminazione informativa e l'introduzione del concetto di flusso informativo-comunicazionale. Emergono il diritto alla non manipolazione informativa e il danno da flusso, entrambi generati sullo sfondo di un insuperabile squilibrio epistemico (distinto tanto da quello normativo che economico). Tutto ciò impone una ricostruzione in termini civilistici della figura del gestore della piattaforma quale fiduciario informativo; figura che, opportunamente ricostruita, conduce all'ufficio di diritto privato. Una analitica distinzione delle situazioni soggettive generate nei profili statici e dinamici della comunicazione contrattuale sui social media consente, infine, di collegare all'ufficio un interesse legittimo di diritto civile: si accede alla tutela dell'autodeterminazione informativa degli utenti sin dal momento organizzativo, contribuendo a garantire l'effettività dei diritti fondamentali entro una rinnovata considerazione della vocazione collettiva del diritto civile. L'AUTORE Vincenza Conte è Assegnista di ricerca e Professore a contratto presso il Dipartimento di Scienze Giuridiche (Scuola di Giurisprudenza) dell'Università degli Studi di Salerno. È autrice di saggi e commenti alla giurisprudenza. Ha curato l'edizione italiana di J.M. Balkin, Il triangolo della libertà di espressione digitale (Edizioni Scientifiche Italiane, 2023).