Come mai una Comunità, maltrattata per anni da un Paese dimostratosi ostile, per la collusione tra classe dirigente nordica e quella dominante estrattiva meridionale, per la quale l'unico progetto di sviluppo sembrerebbe riguardare l'emigrazione di oltre 100.000 tra giovani e adulti ogni anno, non si ribella? Come mai la mancanza di infrastrutture non fa scattare alcuna reazione? Come mai si subisce una sanità che costringe i più fortunati, nei casi più delicati, a prendere un aereo per poter avere un buon servizio e gli altri, spesso, a trattamenti inadeguati? E tollera un processo formativo mancante di asili nido, di lotta alla dispersione scolastica, di tempo pieno? E dopo l'approvazione dell'autonomia differenziata, ha una reazione che sembrerebbe timorosa e debole? Perché non capisce che ormai è una colonia interna? Queste le domande che pone questo libro e con parole semplici risponde ad un ampio pubblico. Dopo l'elencazione degli schiaffi subiti e quelli annunciati si evidenziano le mancanze succedutesi nell'infrastrutturazione materiale e immateriale, nell'assenza dei diritti, le insurrezioni fallite degli ultimi anni e infine le possibili evoluzioni, ripercorrendo quella che sembra essere la cronaca di una morte annunciata. L'obiettivo del saggio è svegliare le coscienze per evitare che le ingiustizie subite e le differenze di sviluppo portino a una rabbia diffusa, che sfoci in una richiesta di separazione già molto sentita da una parte non marginale della popolazione o a forme violente di ribellione. Prefazione di Luca Bianchi. Postfazione di Giuseppe Savagnone.