Siamo un arcipelago di esperienze e di emozioni. Questo momento, divenuto storico a causa della improvvisa esplosione di un virus sconosciuto e letale che ha colpito l'umanità in maniera globale, ha dato spazio ad emozioni nuove ed inimmaginate, che richiedono la necessità di una resa dei conti dinanzi a queste recenti oppressioni che fanno emergere il desiderio della riconquista di sé e del riavvio del cammino interdetto. L'improvvisa, imprevedibile irruzione del covid-19 ha provocato un tale scombussolamento da renderci protagonisti attivi, forse inconsapevoli, certamente inseriti nostro malgrado, in una specie di esperimento, in una sorta di "laboratorio sociale". In tempi di coronavirus tutto si è intrecciato e sovrapposto: le tesi del virologo contro quelle di un altro virologo, le tesi verificabili della medicina e della scienza e quelle complottiste, facendo tornare a galla paura e superstizione, con il risorgere di vecchie teorie miasmatiche, mentre qualcuno riprendeva in mano l'Apocalisse per richiamare tutti alla penitenza e alla conversione.