La forza dei proverbi sta nella loro perenne adesione alla natura, ai riti, alle tradizioni di un popolo che in quelle massime si specchia e si riconosce. Feste religiose e usanze contadine si mescolavano puntualmente, e ogni regione dettava in dialetto le proprie regole. Rime e assonanze erano d'obbligo affinché il proverbio si depositasse facilmente nella memoria e fosse adottato senza discutere grazie al suo carattere imperioso, quasi fosse un comandamento divino. I proverbi insegnavano, senza volerlo, la storia e la geografia, l'astronomia e l'arte culinaria, le scienze naturali e la religione, la medicina e la veterinaria, senza che si dovesse mai aprire un libro. Soprattutto, i proverbi insegnavano la concretezza, la filosofia dell'agire e la supremazia del fare rispetto al dire.