Possono essere toccati e guardati, ascoltati, annusati e, perché no, gustati: i materiali sono l'orizzonte della nostra esperienza fisica. Da quelli consolidati, come l'acciaio e la plastica, ma anche il cioccolato, a quelli futuribili, come i tessuti elettrocromici, i nanomateriali, il grafene, tutti necessitano di materie prime ed energia per la loro produzione. Per troppi decenni il nostro modello economico si è basato unicamente sul bilanciamento di costo e prestazioni, senza considerare che le risorse di cui disponiamo sono limitate e in progressiva diminuzione. Se il futuro materiale non dovrà consumare ma prendere in prestito, quali possono essere allora le istruzioni d'uso per uno sviluppo sostenibile?