Divenuta spazio sociale, adultocentrico e antidemocratico, la città contemporanea è risorsa e vincolo per l'azione sociale. La città, dunque, rappresenta un limite nello sviluppo biografico del bambino, violando i suoi diritti. Il tema del rapporto tra bambino e ambiente urbano è presente in questo volume sollecitando il lettore a guardare l'infanzia come una categoria sociale alla pari di tutte le altre e a ripensare al discorso urbanistico sulle pratiche di progettazione della città. Questo libro insiste, infatti, sull'importanza della metodologia della progettazione partecipata con l'obiettivo di ripensare ad una pianificazione democratica capace di rivendicare il diritto alla città soprattutto dei bambini. In sintesi, il lavoro mette in luce la competenza creativa di questi ultimi quale capacità di proporre soluzioni sostenibili e innovative, attraverso prassi e metodologie partecipative. Prefazione di Fabio Corbisiero.