«Oggi non sono entrati in discussione soltanto gli assetti produttivi e le strutture del capitalismo maturo, ma siamo di fronte a una vera e propria crisi del mondo. Viviamo in un'epoca per molti aspetti suprema della storia dell'uomo sia per le possibilità che per i rischi». Nel dicembre del 1983 «l'Unità» dedica uno speciale, a cura di Ferdinando Adornato, all'anno che verrà: quel 1984 tanto atteso e temuto, che porta con sé gli oscuri presagi dell'omonimo romanzo di George Orwell. Intellettuali, artisti e scrittori sono chiamati a interrogarsi sulla profezia orwelliana: l'attenzione è volta soprattutto ai nuovi scenari che il boom tecnologico del personal computer e dell'informatica cominciava a delineare. Ad aprire lo speciale è una lunga intervista a Enrico Berlinguer, una delle ultime. Un po' a sorpresa, il leader del PCI si rivela tutt'altro che un "passatista". Afferma, anzi, una visione positiva, quasi ottimistica, del futuro. Perfino di quello tecnologico. I nuovi mezzi a disposizione, secondo Berlinguer, potranno far avanzare l'umanità nel percorso di realizzazione degli individui che ha caratterizzato l'età contemporanea: a patto, però, di non sottovalutare quei campanelli di allarme che già stavano squillando. Non ultimo, l'impatto che il progresso tecnologico avrebbe provocato, oltre che sulle condizioni di vita dei lavoratori, anche su quelle del pianeta.