Quello di Ulisse è un viaggio che porta in continuazione a mettersi alla prova, ricercando una più alta consapevolezza interiore. Nella mappa che documenta il viaggio, l'Odissea, Omero descrive le quattro figure femminili che il protagonista conosce durante il suo ritorno a Itaca: Nausicaa, Calipso, Circe e Penelope; metafore dell'accudimento, del desiderio, del rispecchiamento e dell'unione mistica. Sono incontri che segnano profondamente Ulisse, il quale sì arriverà a casa ci arriverà, ma profondamente cambiato. E sono archetipi di una ricerca interiore che appartiene a ogni persona. Rossano Baronciani percorre un tracciato che si svolge nell'arte, nel cinema, nella fotografia e nella letteratura, raccontando l'incontro con la parte in ombra di sé: il viaggio dell'anima è dunque la ricerca dell'individuazione del Sé, che va necessariamente al di là del genere, dell'identità e dell'orientamento sessuale, perché ogni incontro è un evento che innesca le nostri luci e le ombre, i traumi ma anche i talenti che esterniamo quando andiamo incontro al mondo, quando dobbiamo riprendere la navigazione verso l'ignoto.