Quante volte i nostri amici, fratelli o figli usano il silenzio per alzare la voce, ma noi non siamo in grado di ascoltarli. Quante volte il buio delle camere in cui si rifugiano rappresenta una sofferta richiesta di aiuto per fare luce su qualcosa di così tanto insopportabile da diventare invisibile. La mancanza delle giuste chiavi per decifrare tali comportamenti condanna noi a non comprendere e loro alla solitudine, al ritiro sociale. Questo lavoro, lontano da ogni velleità, cerca di guidare non solo il giurista, ma anche e soprattutto il genitore o l'educatore in un complesso labirinto di nuovi codici di comunicazione, substrato di quel "non luogo" digitale, fluido e cangiante, popolato da vampiri e protei, vittime e carnefici, predatori e prede.