Se quando assistemmo allo sbarco sulla Luna ci sembrò di essere proiettati in un futuro da fantascienza, oggi possiamo dire di vivere un eterno futuro laddove le scoperte tecnologiche sono immediatamente superate da altre che a loro volta vengono accantonate essendo diventate obsolete rispetto ad altre ancora. Il futuro, che è già un presente, è l'intelligenza artificiale (IA) e la scommessa è quella di avere computer sempre più potenti in grado di eguagliare l'intelligenza umana. Ed è qui, nonostante i successi già ottenuti in molti campi, l'utilizzo in molti settori dell'intelligenza artificiale e gli studi sempre più avanzati, che si aprono i problemi veri. Pochi eventi nel corso del progresso umano, infatti, hanno provocato tante controversie quante il progetto di ricreare l'intelligenza umana per mezzo di strumenti artificiali. Esso ha portato alla creazione di ingegni stupefacenti come i computer capaci di riconoscere parole manoscritte, di tradurre dal greco antico o di risolvere complicate equazioni. Ma ancora oggi rimane aperto il quesito se una macchina può pensare. La risposta si blocca a un passaggio obbligato: la coscienza.