Lavorare con utenti stranieri, o con famiglie di stranieri, è un'esperienza sempre più frequente tra gli assistenti sociali e gli operatori sociali, anche in Italia. Eppure la centralità della protezione sociale per persone vulnerabili o a rischio di marginalità sociale, come molti immigrati, si accompagna alla scarsa attenzione verso la diversità etno-culturale nei percorsi formativi di servizio sociale, e in qualche modo anche nel dibattito interno alla professione. Questo scollamento tra il livello delle pratiche e quello della didattica e delle teorie è uno dei motivi che ci hanno spinti a scrivere questo libro, giunto alla seconda edizione: una guida mirata anzitutto ad accompagnare gli studenti di Servizio sociale dentro la diversità culturale con cui si confronteranno nelle loro traiettorie professionali, oltre che biografiche. Nostro obiettivo è contribuire a potenziare le conoscenze, le competenze e soprattutto la riflessività nel lavoro sociale con popolazioni diverse da quelle autoctone. Un'esigenza cruciale, non per ragioni di "buonismo" o per esigenze di "integrazione" o "coesione sociale" non meglio specificate, ma perché il lavoro sociale con le persone straniere rappresenta un fondamentale banco di prova - sul piano metodologico, organizzativo e deontologico - per le prospettive del servizio sociale professionale.