Sappiamo bene come gli orizzonti insieme tenebrosi e solari dell'immaginario collettivo rappresentino il grande deposito di ciò che siamo nelle profondità più remote dell'io: vi hanno spazio fiabe, credenze, miti, religioni, l'essenza più segreta dei singoli e delle comunità, capaci di svelare i sogni e le speranze, le angosce e i tremori, le attese e le cose bramate e più in generale una parte fondamentale della cultura popolare. Avviene così che streghe e folletti, draghi e lupi mannari, dèmoni e angeli, e caverne oscure e l'intrico di foreste tenebrose e la vastità di paludi perdute in chissà quale mare di nebbie costituiscano le lettere di un alfabeto utile a scrivere la nostra storia più profonda.