È possibile, oggi, costruire città meno "infernali", abbattere barriere fisiche e non solo, cercare equilibri di relazione, convivere nella differenza? Nei vari contesti della vita comune, globalizzati e omologati, c'è un bisogno urgente di passare a una nuova cultura plurale, una cultura del noi che prevede logiche organizzative e sociali di diritto comune per tener conto degli aspetti diversificati e complessi presenti in ogni luogo. Le nostre città, gli spazi e i servizi della vita quotidiana sono strutturati secondo logiche standard che non sempre rispondono effettivamente a bisogni distinti e articolati. Nasciamo come individui e diveniamo persone solo nella misura in cui veniamo riconosciuti come tali, cioè quando ci viene consentito di realizzare in concreto quelle risorse di cui siamo portatori; da quelle psicofisiche di base concernenti la vita e la salute, a quelle relative alla possibilità piena di fruire di spazi e servizi, di autogestirsi nella vita in comune con gli altri. L'esperienza di ViviAmo Mantova ha messo al centro l'approccio conoscitivo verso la differenza e impegno etico che riconosce la profondità dei valori quando si orientano alla pratica dei diritti.