Gli studi sulla costruzione sociale della maschilità traggono linfa dalla definizione di maschilità plurali, proposta negli anni Novanta da Raewyn Connell nel suo «Masculinities». In seguito a diverse riletture critiche del frame teorico proposto, Connell pubblica due contributi che tentano di inquadrare il concetto di maschilità egemone in senso contemporaneo e secondo le sfide poste dal mondo globale. A partire dalla rilettura dei testi della sociologa australiana, proposti per la prima volta in traduzione italiana, il volume si interroga sulle nuove forme di maschilità alimentate dal digitale, con uno specifico focus rispetto alle forme di maschilità difensiva costruite all'interno della cosiddetta «manosphere». La costruzione contemporanea delle maschilità si muove anche nel territorio virtuale, andando a configurare un affresco variegato, stratificato e a volte sfocato. La teorizzazione sistematica proposta da Connell costituisce una valida bussola per orientarsi all'interno di questa variegata e complessa geografia.