Il Primo Maggio nasce come giornata di lotta politica dei proletari contro i capitalisti, nelle sue origini storiche e poi nel suo sviluppo quale giornata di lotta internazionale per la riduzione dell'orario di lavoro "per legge". Attraverso i decenni e i continenti il Primo Maggio è diventato una tradizione di classe, costruita, conquistata e imposta con la lotta al di là delle divisioni nazionali, etniche o religiose. Esso testimonia che la lotta per l'emancipazione della classe operaia non è un problema nazionale, ma sociale. Ovunque il modo di produzione capitalistico sia penetrato, e cioè in tutto il mondo, il proletariato si è sviluppato e ha inevitabilmente espresso la sua lotta. Il Primo Maggio è diventato una regolarità politica di questa stessa lotta internazionale. Ed oggi è di nuovo chiamato a rispondere anche al razzismo: la rivendicazione politica nei confronti dello Stato dell'accoglienza e dell'unità di classe per tutti i proletari, senza discriminazioni di nazionalità o di cittadinanza, deve tornare tra le sue parole d'ordine. Questo libro, giunto alla sua quarta edizione e arricchito di nuovi materiali, ne offre una dimostrazione e un campionario sempre attuali.