Che il "digitale quotidiano" (ovvero l'uso frequente di Internet e dei social media, nonché di WhatsApp) ci possa rendere più "stupidi", era una ipotesi già avanzata dal neuropsichiatra tedesco Manfred Spitzer. Ma quanto il "digitale quotidiano" ci rende anche più soli, più incapaci di sostenere relazioni faccia a faccia, soprattutto relazioni profonde come l'amicizia e l'amore? È questa la domanda che si sono posti gli autori di questa ricerca, sostenuta dal Corecom (il Comitato regionale per le comunicazioni) e dall'Università di Foggia. La risposta, inaspettata, è nei questionari a risposta chiusa rivolti a circa 400 giovani frequentanti le ultime classi delle scuole superiori di Foggia e di Bari: inaspettata perché, a differenza di una prevedibile solitudine affettiva, frutto di una identità "liquida" e dell'appeal narcisistico di questa generazione, ciò che si è riscontrato è una crescente solitudine comunicativa e cognitiva.