Una donna, quando si trasforma in madre, sembra dover soddisfare più le aspettative imposte dagli altri che i propri bisogni. La società giudica ogni decisione personale che parrebbe andare a sfavore del nucleo famigliare: lavorare sì o no, dedicarsi alla casa, ritagliare del tempo per sé. Il senso di colpa spesso non è solo esterno, ma viene anche da dentro. È facile sentirsi inadeguate davanti alla propria incapacità di avvicinarsi all'ideale di madre perfetta proposta dai social: sorridente, organizzata, ben vestita, in carriera, attenta all'ecologia e alla cucina sana. La questione della maternità è un nodo così cruciale, nella vita di una donna, che il suo peso travalica la scelta concreta. Il solo fatto di possedere un certo apparato riproduttivo ci espone a un'ingerenza costante che condiziona le nostre esistenze. La stessa sorte non capita a chi possiede altri ormoni, altri geni, altri organi. Credo che il motivo del mio interesse, del mio attivismo, stia tutto qui dentro. Con i contributi di: Alice Brioschi, Sara Baggetta, Martina Borsato, Martina Celegato, Alessia Dulbecco, Sara Ghirelli, Marta Granata.