Oggi abbiamo molti modi di interagire con un testo audiovisivo (televisione, YouTube, cinema...), così come abbiamo molti modi di interagire con un videogioco, e veniamo sempre più in contatto, oltre che con oggetti ed esperienze mediali riconoscibili, con forme testuali ed esperienze che ci appaiono ibride, risultato di sovrapposizioni e interferenze. Ciascuna prevede le proprie pratiche, dispone i propri tempi e spazi, soddisfa determinate esigenze e ne alimenta delle nuove, dà vita a particolari modalità di appropriazione e manipolazione: a volte sono alternative, a volte competitive, a volte semplicemente compresenti, senza gerarchie aprioristiche. "Fate il vostro gioco" è allora innanzi tutto un invito e insieme la rivendicazione della pluralità di opzioni che caratterizzano (e potrebbero caratterizzare in misura ancora maggiore) la cultura mediale contemporanea: e della libertà, appunto, di scegliere il gioco che preferiamo.