La conoscenza del mondo sociale si svolge all'incrocio tra due piani. C'è, da un lato, un orientamento generale del pensiero a trattare i fenomeni come raggruppabili in "tipi" e "parti", orientamento che peraltro coincide col modo stesso di esistenza delle forme statali. E c'è, d'altro lato, un campo infinitamente molteplice di teorie di singolarità pertinenti al mondo umano. Questi due piani non sono tra loro pienamente conseguenti, ma s'intersecano in modo discontinuo, dando luogo, in determinati punti, a singolari spazi d'analisi. In questo testo otto noti specialisti - nei campi della sociologia, psichiatria, psicoanalisi, economia e dei problemi militari - presentano, sulla base dei risultati delle loro ricerche più recenti, una serie di punti sensibili dove si incrociano tipi sociali e singolarità soggettive: il corpo in pezzi percepito dall'infante nello stadio dello specchio, l'interruzione del linguaggio nel corpo della follia, il vuoto dell'essenza nel corpo femminile, il corpo tra stigma e canone nella modellazione della chirurgia estetica, il corpo precario del lavoratore flessibile, il corpo sempre più virtuale dell'imprenditore globale, i corpi indistinti dei migranti, i corpi dei popoli e dei soldati nel tempo della guerra.