Una raccolta di approfondimenti critici e racconti sullo sfruttamento sociale dei cani, volta a promuovere un attivismo cinofilo antispecista. I cani "di proprietà" nelle società degli umani svolgono principalmente la funzione di compagnia, nella falsa convinzione che la condizione che essa comporta assicuri un soddisfacente equilibrio fra garanzie e libertà individuali. Questo libro, attraverso vari contributi teorici ed esperienziali, problematizza gli effetti di decenni di selezione razziale, addestramento, commercio e protezionismo, individuando alcuni significativi campi di sfruttamento resi invisibili dalla cultura dominante. Solo una radicale trasformazione sociale può perseguire la loro liberazione. I cani e le cagne non hanno mai smesso di resistere, dimostrando "a occhi attenti e solidali" di percorrere le molteplici strade dell'autonomia. Con i contributi di Benedetta Ciotoli, Davide Cosentino, Luciana Licitra, Davide Majocchi, Susan McHugh, Michele Minunno, Rebecca Porrari, Massimo Raviola, Luca Spennacchio, Francesca Suppini, Federica Timeto.