Secondo le previsioni Eurostat, la popolazione residente in Italia è destinata a ridursi dagli attuali 59,0 milioni a 53,3 milioni nel 2070. Sempre nel 2070, il 33,6% degli italiani avrà almeno 65 anni e il rapporto tra individui in età lavorativa e individui inattivi passerà dal circa tre-a-due attuale a una sostanziale parità, comportando uno squilibrio nel bilancio dello Stato per quanto riguarda la componente pensionistica. In questo «inverno demografico», le cui radici sono legate ai cambiamenti sociali e culturali degli ultimi decenni, il contributo degli immigrati è positivo ma non sufficiente ad arrestare o invertire i trend generali. Tanto più che, per effetto del processo di integrazione, il numero medio di figli è in diminuzione anche tra le donne immigrate. Quale sarà l'impatto sociale, economico e fiscale di questo scenario? Il Decreto flussi pone parziale rimedio alla carenza di manodopera segnalata di recente da molte categorie produttive ma non basta ad arginare la crisi demografica in corso. L'edizione 2024 del Rapporto sull'economia dell'immigrazione riflette su questi fenomeni, a partire da analisi e statistiche accurate, per fornire al dibattito elementi indispensabili per decisori politici e amministratori.