Tutti noi abbiamo a che fare quotidianamente con il problema della disinformazione: dai social media ai dibattiti politici, dalle conversazioni casuali al supermercato a quelle con i nostri affetti più cari. Dan Ariely, uno dei maggiori studiosi di economia comportamentale dei nostri tempi, spiega che per comprendere l'oscuro fascino della disinformazione dobbiamo prima indagare il funzionamento delle "false credenze", un meccanismo innato in tutti noi che può portare chiunque a disconoscere verità accertate in favore di narrazioni alternative, fino ad abbracciare vere e proprie teorie del complotto. False credenze è un'illuminante esplorazione del lato umano della crisi dell'informazione che stiamo vivendo e mette a fuoco le componenti chiave (emozionali, cognitive, di personalità e sociali) che trascinano le persone nella spirale delle fake news. Anche se nessuno di noi è immune a questa minaccia, conoscere la psicologia di questi fenomeni ci rende più resistenti alle loro lusinghe, sia come individui sia come società, e rende evidente come la soluzione al problema non debba passare per il conflitto, ma per l'empatia. La disinformazione è prima di tutto un problema umano e prima capiamo questo, prima potremo cominciare a diventare parte della soluzione.