"Questo libro nasce da una storia vera e dall'incontro umano e intelligente delle due autrici. Si narra di coloro che perdono la vita sui luoghi di lavoro, le cosiddette "morti bianche", ma per scelta si è evitata la pedissequa ripetizione di numeri e statistiche che vengono lasciati agli esperti in materia. Brevemente, nella seconda parte del volume, si sono trascritti dei dati esclusivamente per rimarcare la rilevanza del fenomeno, non certo per pubblicare l'ennesimo trattato di denuncia sociale sull'argomento. Ne è stato dissertato e scritto abbondantemente e non è questo l'imprinting che si è voluto dare all'opera."