Più che elogio del suicidio, elogio della libertà di scelta, anche di quella più estrema. Oggi nel mondo ogni 40 secondi una persona commette suicidio: circa un milione di morti all'anno. La maggior parte di queste persone è costretta da una società ipocrita a ricorrere a metodi incerti e strazianti, perché quelli per ottenere una morte rapida e indolore non sono messi a disposizione di tutti, ma tenuti nascosti e resi illegali. La società si fregia della propria mancanza di compassione negando a chi non vuole più vivere il diritto di scegliere una morte più dolce, in nome di un rispetto della vita che si traduce in sopraffazione del più debole. Non si preoccupa di quelle vite, e ben poco può per prevenire quelle morti, si preoccupa solo di rendere inaccessibili tutti i mezzi in grado di garantire un trapasso certo e sereno, rendendo le sofferenze di chi si uccide un trofeo alla propria ipocrisia. Forse è giunta l'ora di infrangere il tabù del suicidio e di accoglierlo come uno dei tanti fatti della vita.