"Anni Ottanta, Isola d'Elba, un gruppo di bimbe riuscì a creare un ambiente in cui la passione per il calcio, fino ad allora ritenuto inadatto alle donne, s'intrecciava e per alcuni aspetti si fondeva con la loro stessa esistenza quotidiana. Non era solo un pallone da calciare, ma la felicità di esserci e di fare qualcosa, sia pure non del tutto consapevolmente ma interiormente avvertita che aveva il sapore di liberazione e di orgoglio della propria condizione femminile".