Rettili giunti dagli spazi siderali si sono impossessati del nostro pianeta e lo governano occultamente dalle profondità del sottosuolo. Altri alieni malefici hanno inoculato nell'uomo - quasi fossero vaccini - un microchip per trasformarlo in una creatura cibernetica, metà animale metà macchina, un automa al loro servizio. Sono solo alcune delle filosofie del complotto che hanno invaso la nostra quotidianità. Quanto c'è di «reale» in tutto questo? Attraverso la fantascienza cospirativa di Ph. K. Dick, i romanzi di William Burroughs, di Thomas Pynchon, la Trilogia degli Illuminati di Robert Anton Wilson e Robert Shea, oppure le serie di successo come Star Wars o Star Trek, si è andata sempre più affermando l'idea secondo cui la storia non è come appare e ci sarebbero verità segrete che il 'complottista' sarebbe in grado di scoprire. Scenari distopici, inquietanti, che affondano però le loro radici in antiche mitologie, secondo cui mostruose creature astrali avrebbero creato il nostro mondo e invisibilmente lo governerebbero, soggiogando e vessando psichicamente l'umanità; l'essere umano è una marionetta agìta da forze estranee, un pupazzo nelle grinfie di un potere occulto al quale deve reagire con una ribellione dai tratti esistenziali e metafisici. Il volume ricostruisce le vicende storiche e di pensiero che hanno portato, nel corso dei secoli, alla singolare congerie attuale chiamata «complottismo», proponendo infine creativi spunti per raccontare una «filosofia del prossimo futuro».