Il volume offre una riflessione generale sui rapporti tra città, potere e paura, insieme a una serie di spunti sul ruolo che l'allarme diffuso per la criminalità avrebbe avuto nell'emergere di politiche neoliberali a partire dagli anni Settanta del Novecento. Innanzitutto, recupera e integra il contributo dell'ecologia umana della Scuola di Chicago con gli studi sulla percezione spaziale, e prende in esame il fenomeno urbano in relazione con la fiducia, la paura, il denaro e il potere, con particolare riferimento al pensiero di Georg Simmel e di Lewis Mumford. Inoltre, affronta un più specifico discorso sui nessi tra dinamiche politiche, marginalità urbana, allarme criminale e affermazione di politiche neoliberali, riprendendo svariati contributi che spaziano dalla teoria urbana alla psicologia sociale e all'analisi dei fenomeni culturali. Infine, approfondisce alcuni contesti nazionali (Unione Sovietica e Argentina), ciascuno dei quali considerato a suo modo paradigmatico: l'Unione Sovietica per quanto riguarda i rapporti della biopolitica e delle rappresentazioni ideologiche con l'urbanesimo; l'Argentina tra dinamiche politiche, marginalità urbana e politiche del terrore.