Il libro nasce dal libero pensiero dell'autore, incentrato su personali riflessioni in relazione alle più svariate tematiche di natura socio-economico-ambientali, piuttosto trascurate dal mondo della politica in quanto non considerate foriere di facili consensi. Gli argomenti affrontati andrebbero invece attenzionati al fine del perseguimento di una maggiore giustizia sociale onde superare le evidenti disuguaglianze prodotte dalle politiche liberiste, ormai da anni imperanti, nell'errata convinzione che sia la legge del mercato a regolare l'economia. Si guarda alla produttività senza tener conto che i suoi benefici si ripercuotono su pochi e sui più forti, emarginando sempre più le masse cui non si consente quell'ascensione sociale per conquistare l'opportunità di una vita più dignitosa secondo i principi della Costituzione. Nelle pagine si coglie un misto di indignazione e di speranza, come un sogno che tarda a realizzarsi ma nei confronti del quale bisogna continuare a sperare in una presa di coscienza collettiva atta a fare pressione sulla politica per indirizzarla verso un mondo diverso.