Il carcere, come istituzione e come struttura operativa per il controllo e l'eliminazione della devianza e della lotta sociale, incarna senza veli o mistificazioni il cuore del rapporto tra Stato e proletari. È prima di tutto la resistenza e la solidarietà dei prigionieri che spezza la sua funzione. Il ciclo di lotte nelle carceri italiane durante gli anni '70-'80 ha segnato un passaggio importante e molto significativo per la storia delle lotte dei detenuti, come non c'era mai stato prima, per durata, organizzazione, coraggio politico e personale, per le vittorie conseguite, ma anche per il prezzo pagato. Questo libro ha un suo sguardo, tutto interno alle dinamiche di lotta e alla quotidianità, prezioso, concreto, personale, vivo. Guarda letteralmente da dentro a quelle lotte, illuminando la scena dal cuore, dalle teste, dalle celle, dai corridoi, qualche volta dai muri scavalcati da questi proletari. Non è - e non vuol essere - uno sguardo completo, esprime il punto di vista di un percorso carcerario, un percorso importante che ha corpo e sangue, vivo e immediato proprio come è stato vissuto, ora per ora, compagno per compagno, vittoria per vittoria, sconfitta per sconfitta.