Col contributo di Antonino Ripepi ed Ernesto Manfredonia, Elena Quarta affida il favore verso istituti non restrittivi ad una quadruplice riflessione: dalle pene pecuniarie come alternative al carcere e dal beneficio della sospensione condizionale della pena quale rimedio da privilegiare e potenziare nell'ottica, divenuta ormai diritto positivo, di una giustizia riparativa e nello sforzo da perseguire di un collegamento sempre più intimo - come di recente avvenuto in tema di c.d. codice rosso - tra rimedio sospensivo e obblighi restitutori diretti e indiretti, alle funzioni della Magistratura di Sorveglianza. Prefazione di Bernardo Petralia.