Il libro dà voce ai bambini e agli adolescenti che vivono in affido familiare, e ai figli di genitori che accolgono gli affidi. Entrambi i gruppi di bambini e ragazzi sono impegnati a disegnare nuove geografie familiari e a dare forma alla loro appartenenza a un universo di relazioni spesso composito e stratificato, non definito né dalla legge, né dalla decisione del giudice, né dal legame di sangue. Il volume approfondisce un aspetto non abbastanza esplorato dalla ricerca in ambito educativo: l'affido come luogo di apprendimento e di costruzione di significati. Sia coloro che sono in affido, sia i loro fratelli e sorelle affidatari nel corso di tale esperienza sperimentano legami, cura, mancanze; osservano con attenzione e spesso con ironia sé stessi e gli adulti che li circondano - familiari e professionisti - e imparano cose su di sé, sugli altri, sulle vulnerabilità e le appartenenze. Il loro sapere, spesso poco investigato, è essenziale per chi pensa e accompagna le pratiche di affido, e per questa ragione è stato messo al centro della ricerca.