Un viaggio nelle ragioni, nelle coordinate del male, nelle sue inquiete correnti alternate, nel suo oceano di contraddizioni e circostanze, là dove possedere una bussola è arbitrario, perché parliamo e trattiamo di complessità... Questo lavoro intende indagare, in una prospettiva integrata che intreccia i saperi propri del servizio sociale penitenziario, della criminologia forense e della pedagogia della devianza, quelle che sono le ragioni e, appunto, le coordinate dell'azione dissociale e criminale. L'analisi parte da quella che è una introduzione sull'eziologia del male e criminogenesi, per poi passare a quello che è il fondamento rieducativo nel nostro ordinamento penitenziario, partendo dalla base costituzionale rappresentata dall'art. 27. Le prospettive e possibilità che interessano una pedagogia costruttiva riferita al campo della devianza, con riferimento peculiare al segmento degli aggressori sessuali, vero banco di prova arduo rispetto ad una azione riabilitativa sia sul piano sociale che educativo. L'indagine sul male passa anche attraverso concreti esempi ricavati dalla cronaca nera recente, come l'omicidio di Lecce e il caso di Luca Varani, per poter corredare la ricerca con dati empirici e un riferimento al presente: l'abisso del male è quello specchio in cui temiamo di riconoscerci, ma che rimane parte e riflesso dell'uomo nella sua complessità. Prefazione di Antonio Maria La Scala.