Il volume getta luce su un tema ancora poco conosciuto e indagato: il programma eugenetico messo in piedi dal governo svedese dagli inizi degli anni trenta fino agli anni settanta del '900. Il libro mette in evidenza come, anche dopo la dissoluzione delle ideologie totalitarie con i loro miti della razza, in Svezia si sia dunque proseguito nel fare esperimenti di sterilizzazione, aborto e castrazione miranti al raggiungimento di un "Nuovo Mondo". Il testo ipotizza come tutto ciò sia stato realizzato anche grazie al coinvolgimento programmatico dell'economista e Premio Nobel Gunnar Myrdal, le cui teorie vennero utilizzate per elaborare una generale reinterpretazione del modello universalista di welfare state nel suo aspetto socio-sanitario.