Francesco Saverio Borrelli (1930-2019) è stato a lungo il procuratore capo di Milano e il magistrato che guidò l'inchiesta di Mani pulite. Questo volume raccoglie due dei suoi più profondi e personali interventi pubblici: il discorso tenuto nella sua ultima inaugurazione dell'anno giudiziario milanese, nel gennaio 2002, e quello pronunciato pochi mesi più tardi in occasione dell'attribuzione della cittadinanza onoraria al magistrato antimafia Antonino Caponnetto da parte del comune di Monteveglio. Come osserva Gherardo Colombo, «il carattere più anticonformista di Borrelli consisteva in questo: essere completamente indipendente dal potere politico, non assecondarlo, non subirlo e non adeguarvisi». E infatti al centro della sua riflessione c'è il concetto di resistenza, intesa come ultimo, inattaccabile baluardo contro la cultura dell'illegalità, le infiltrazioni della criminalità organizzata e certi meccanismi corrotti dell'economia. La sua idea di giustizia è un invito appassionato a credere nei valori più profondi dell'umanesimo e della convivenza armoniosa, nella consapevolezza che ogni nostro gesto può incidere sulla realtà che ci circonda. Prefazione di Gherardo Colombo.