Gaetano Marchitelli, ammazzato per sbaglio nel 2003 nell'ambito di un regolamento di conti per le strade di Carbonara (Bari), ci accompagna per mano alla scoperta della piazza del suo paese, delle pittoresche signore che animano le strade scambiandosi ricette a gran voce, dei ragazzini spensierati che progettano di marinare la scuola, dell'amicizia con Mario. Su tutte le scene incombe la macchina gialla simbolo dei poteri mafiosi che tengono in scacco la cittadinanza. La vicenda di Gaetano e del suo amico Mario, che rimase ferito quel 2 ottobre di più di dieci anni fa, rivive nella sua normalità tragica, facendo continuamente riferimento a fatti realmente avvenuti e dando voce ai protagonisti delle vicende: un modo semplice per ricordare ciò che non deve più accadere. Per educare alla legalità non servono le teorie, quelle si lasciano ai grandi. Piuttosto il territorio chiede di recuperare fatti, memorie, storie vissute e terribilmente tragiche, su cui innestare e far rinascere gesti quotidiani, apparentemente irrilevanti, che però contribuiscono a disfare la rete della malavita.