La società attuale ha subito una complessa modifica. Non si immaginava che internet, social media, chat on-line, smart working avrebbero caratterizzato la nostra esistenza: strumenti che hanno apparentemente semplificato l'espressione del pensiero e del movimento rendendoci verosimilmente più liberi. È d'obbligo domandarsi: ma siamo veramente liberi? Questa monografia ha analizzato le diverse tecniche della manipolazione mentale, analizzandole, in particolar modo, in uno dei fenomeni criminogeni che per eccellenza le utilizza: i culti distruttivi. Le stesse tecniche vengono esplicate in altri fenomeni quali: la tratta delle persone, l'associazione terroristica, la violenza di genere, la criminalità organizzata, che, pur aggredendo il bene dell'integrità mentale indirettamente, trovano una collocazione normativa, a differenza di quanto accade per il fenomeno dei culti disruttivi. Il presente lavoro, oltre a porre l'attenzione sulla tutela delle vittime dei culti distruttivi, intende soffermarsi sugli strumenti processuali a tutela delle vittime che abbiano subito un danno verso il bene dell'integrità mentale derivante dalle tecniche di manipolazione mentale.