Sono ormai numerosi i libri che affrontano con finalità cliniche, narrative, esperienziali o pedagogiche le vicende della fase finale della vita. Questa opera a più mani aggiunge agli aspetti più informativi e formativi l'apporto vivido e partecipato degli operatori che con il finire della vita si misurano quotidianamente. Lo schema di trattazione assai opportunamente distingue, dopo una visione di quadro, i setting assistenziali della fase terminale della vita dando a ciascuno di essi (hospice, casa, ospedale, residenza sanitaria assistita) una precisa connotazione, e mette a fuoco le peculiarità, le risorse, i problemi che malati, famiglie e operatori si trovano ad affrontare in questi diversi luoghi. Al di là dell'aspetto puramente logistico, infatti, la scelta o la necessità di un setting piuttosto che un altro, sottintende una condizione esistenziale e una rete di rapporti, presente o assente, che connota fortemente non solo i bisogni di assistenza ma anche le reazioni e i sentimenti degli operatori che si confrontano con scenari assai diversi e con aspettative a volte contraddittorie da parte di malati e famiglie. Saper ricondurre queste diverse situazioni a una omogeneità di risposta non certo come stereotipo assistenziale, ma come livello di qualità e di attenzione, è certamente un obiettivo fondamentale (dalla Prefazione di Giovanni Zaninetta).