Gli autori, a 30 anni dall'omicidio di Elisa Claps, con gli strumenti del giornalismo investigativo hanno analizzato e ricostruito ogni particolare del caso, consegnando al lettore tutte le drammatiche e clamorose scoperte e fornendo logiche spiegazioni delle questioni rimaste irrisolte. Mentre la famiglia lottava (e lotta) ancora per cercare la verità sono spesso state diffuse ricostruzioni fantasiose e parziali che hanno orientato un'opinione pubblica già turbata dal ritrovamento dei resti della vittima in Chiesa, da sospetti su prelati e inquirenti, da documenti allusivi e da suggestivi colpi di scena. Gli autori, seppur muovendosi in un contesto che è ancora difficilmente permeabile, grazie a testimonianze e documenti inediti, sono riusciti a spiegare le trame e a inquadrare in modo logico nel loro giusto ruolo i personaggi, portando alla luce importanti dettagli che erano stati scartati o tralasciati. Il documento giornalistico prodotto, lontano dall'essere una semplice ricostruzione cronachistica, si presenta dunque come un punto di approdo rispetto a ciò che è stato, ma anche di partenza verso l'ultimo percorso mai realmente affrontato: la ricerca di chi ha aiutato Danilo Restivo, autore del delitto, a occultare il cadavere e a farla franca per 17 anni.