L'autore intende offrire uno spaccato di vita vissuta che va ben oltre gli schemi sociali, culturali e psicologici in cui una società "libera", al di qua delle sbarre, pone le sue certezze. Oltrepassati i cancelli di una prigione, il tempo e lo spazio perdono il loro senso comune e le azioni, le reazioni, le malattie acquistano metasignificati che superano la cronaca in quanto non sono più gli effetti derivanti da una razionalità "comune", quanto piuttosto di una "intelligenza emotiva" che, non più controllata dalle leggi sociali, si esprime attraverso una infinita serie di reazioni che l'autore riesce a cogliere nella loro essenza. Attraverso l'apparente diversità delle storie narrate, si evidenzia la profonda e spesso inconsapevole capacità, da parte dei protagonisti, di proporre una "storia" agita e non subita.