Dentro la libreria c'era poca luce e dovevano accendere presto il gasse. Nella strada, vedevano passare sempre le stesse persone; e qualcuna si fermava a guardare la vetrina. [...] Giulio, nella sua camera, si sentiva assai più triste che nella libreria; e gli sarebbe stato impossibile rimanerci a lungo. Mangiò un pezzo di pane intinto nel vino, e andò a serrarsi dentro la libreria; a stracciare carte e a preparare i bilanci dei registri. Lavorava in fretta e con una facilità che non aveva sempre avuta. Lavorava come se avesse potuto riparare a qualche cosa; e si sentiva calmo; ma con una di quelle calme che pesano come il piombo e se ne ha paura; perché si sa che esse ci costringeranno a qualche tristizia inaudita.