È strano quando la tua passione d'infanzia si trasforma in un lavoro. Così è andata a Adrian Tomine, che ha realizzato il sogno che si porta dietro dalle scuole elementari: diventare un fumettista importante! Ora però deve fare i conti con gli aspetti più irritanti della sua "fama". Perché, per quanto sia un autore molto rispettato dai suoi pari, la maggior parte dei lettori di fumetti si dividono tra manga e supereroi e non hanno idea di chi sia Adrian Tomine. E così, durante uno dei tanti festival in cui è invitato, è facile che un ragazzo dello staff lo scambi per Neil Gaiman o che per sbaglio si ritrovi seduto in uno stand al posto di Alan Moore (con grande dispiacere dei fan in fila per le dediche). In questo divertente diario dei suoi tour promozionali, Tomine ci fa rivivere interviste imbarazzanti, ridicoli incontri con lettori disinteressati o troppo invadenti, impietosi retroscena delle chiacchierate tra colleghi e una misera figuraccia con Frank Miller. E tra una gaffe e l'altra, Tomine cerca a fatica di concentrarsi sulle difficoltà della sua vita privata: l'essere genitore e gli alti e bassi del matrimonio. La solitudine del fumettista errante è un memoir agrodolce, nel quale l'epica dell'ambizione giovanile si schianta contro le noie dell'età adulta e si trasforma in un'irresistibile farsa.